mercoledì 10 agosto 2011

Simbolismo storico-mitologico della Fiaba di Biancaneve





E' risaputo che molte fiabe sono ricche di messaggi simbolici che "mascherano", quindi nascondono, delle verità che in certi periodi storici non potevano essere rivelate apertamente.

Le Fiabe sono anche un modo per conservare nel tempo e trasmettere un Mito sotto forma di racconto.

Le pagine che seguiranno, che parlano di Biancaneve e di Mitologia Germanica (ricordiamo che per "popoli Germanici" si intende quei parenti stretti dei Celti, di origini indoeuropee, che hanno abitato in gran parte dell'Europa sin dall'antichità. Germani erano gli Angli, i Sassoni, gli Juti, i Frisi, i Franchi, gli Alemanni, i Burgundi, i Vandali, i Longobardi, i Marcomanni, i Quadi, i Bavari, i Goti...) sono tratte da: "Il manuale delle Rune" di J. P. Ronecker, studioso di mitologia e tradizioni popolari.

"...I vecchi miti non muoiono, ma sopravvivono nel folklore.

Come già fecero i Galli, i Germani vinti si rifugiarono nel mito.

Un bell'esempio ci è dato dal celebre racconto Biancaneve raccolto dai fratelli Grimm e rieditato continuamente sin dalla sua prima apparizione nel 1812.

Chi potrebbe immaginare che questo racconto oltre al suo significato mitologico potesse riflettere anche uno degli episodi più importanti e più tragici della storia Germanica?

Ricordiamo brevemente i punti salienti di questa storia.

Biancaneve (Schneewittchen in tedesco), figlia di un re, deve sopportare la gelosia della sua matrigna. Perseguitata dall'odio della nuova regina, la giovane principessa dovrà fuggire nella foresta, dove sarà raccolta e protetta da sette nani. Dopo le solite peripezie tutto si risolve per il meglio con la morte della cattiva regina vittima dei propri intrighi.



L'episodio chiave del racconto è senza dubbio quello in cui la cattiva regina continua a interrogare il suo specchio magico domandandogli chi sia la più bella del reame. Al che lo specchio risponde: - O Regina voi siete la più bella, ma Biancaneve è mille volte più bella di voi. -

Questa scena ha una spiegazione sia storica che mitica.

In tedesco specchio si dice spiegel. Questa parola indica anche le antiche raccolte di Diritto Germanico.
Il Sachsenspiegel (specchio di Sassonia) è una raccolta di precetti giuridici compilata nel 1222 da Eike von Repgow, e lo Schwabenspiegel (Specchio di Svevia) è una raccolta simile composta nel sud della Germania nel XIII secolo.

Nell'introduzione del Sachsenspiegel possiamo leggere quanto segue: - Questo libro che contiene il diritto dei Sassoni porterà il nome di "Specchio dei Sassoni". Invito tutti ad utilizzare questo libro nello stesso modo in cui le donne si contemplano il loro bel viso in uno specchio. -

La spiegazione è dunque chiara: lo specchio magico della regina malvagia simboleggia un libro di diritto. Ma si tratta di un diritto più antico di quello da lei rappresentato (in quanto seconda moglie del re).

L'antico diritto è rappresentato da Biancaneve, principessa legittima depositaria del potere dei suoi avi. Sappiamo che la maggior parte dei popoli indoeuropei vedeva il diritto e la giustizia incarnati sotto tratti femminili.

La mitologia germanica ha una dea, chiamata Syn, che personifica la Giustizia e la Verità. Questa dea era la protettrice di chi veniva accusato, ed era figlia della dea Sif (sposa del dio Thor) che personifica la Bellezza e la Pace.

Thor, dio guerriero del tuono, aveva un martello (Mjollnir, il Frantumatore) di cui si serviva per proteggere i contadini nell'assemblea giudiziaria legislativa...

...Il racconto di Biancaneve mette in scena dei personaggi che potrebbero essere benissimo dei rappresentatnti dell'antica religione germanica. Biancaneve sarebbe la trasposizione popolare della dea Syn, la regina defunta, sua madre, quella di Sif, e il re quella di Thor.

La nuova regina sembra non avere punti di riferimento nella mitologia, ma simboleggia l'arrivo di un nuovo potere.

Questo "nuovo potere", il diritto romano, si sostituisce al diritto germanico.

All'origine di questa sostituzione troviamo i capitolari di Carlo Magno, cioé delle raccolte di leggi carolinge...

Con l'appoggio della Chiesa romana questi capitolari regolamenteranno e modificheranno a poco a poco la vita sociale dei germani. Il risultato di questa trasformazione della società germanica fu l'introduzione del diritto canonico, o diritto ecclesiastico.

L'insediamento del cristianesimo e del nuovo diritto non fu indolore e provocò reazioni violente da parte di questi popoli molto attaccati alla loro indipendenza, alla loro libertà, alla loro antica religione e al loro diritto.

Questa resistenza fu particolarmente attiva presso i Sassoni, che sotto la guida di Widuking inflissero pesanti sconfitte alle armate di Carlo Magno, particolarmente ai piedi delle Suntelgebirde nel 782.

L'immaginario popolare scolastico troppo spesso ha presentato Carlo Magno come un sovrano giusto e bonario. In realtà a repressione del futuro Imperatore d'Occidente fu particolarmente sanguinaria. Chi rifiutava il cristianesimo veniva passato a fil di spada senza pietà! Dopo la sconfitta di Widuking, diverse migliaia di guerrieri Sassoni furono sterminati a Werden.
Si capisce quindi come le trasformazioni forzate e violente imposte dal cristianesimo e dal nuovo diritto abbiano segnato gli spiriti in maniera indelebile.

In quest'ottica il racconto di Biancaneve potrebbe essere la rappresentazione metaforica dell'opposizione tra l'antico paganesimo e il cristianesimo e tra il diritto antico e quello romano.

La morte della madre di Biancaneve simboleggia dunque la scomparsa dell'antico diritto di cui lo specchio magico è testimone.

Esso dichiara chiaramente alla nuova regina che il potere e il diritto che lei rappresenta è illegittimo, e che la legittimità spetta a Biancaneve, erede dell'antico diritto e del paganesimo.

Biancaneve incarna in sé sia la sacerdotessa dell'antico culto, sia la Dea-Madre, in rapporto al culto maschilista dei cristiani.

Biancaneve è lo spirito del mondo antico.

Per conservare il suop potere la nuova regina deve far scomparire la principessa, che cristallizza in sé l'antico culto, estirpando in questo modo le ultime radici del mondo antico e l'animo popolare che gli è rastato fedele.

Il tema dell'albero e della foresta (una mia nota: ricordiamo che fino al medio evo le foreste occupavano circa un terzo dell'Europa) ...occupa un posto molto importante nel racconto. E' qui che Biancaneve trova rifugio, riuscendo a sfuggire alla morte (altra mia nota: da ciò si spiega l'accanimento romano-cristiano-moderno sul disboscamento e contro gli abitanti dei boschi).

La foresta è un luogo sacro per eccellenza, è il Tempio degli Dei: l'unico posto rimasto invitto e sempre fedele all'antico culto.

La principessa viene protetta dalla compagnia dei sette nani, avatara dei geni familiari e rustici della mitologia germanica, gli equivalenti dei Trolls nordici...

...Nel racconto, i nani, oltre a incarnare i guardiani dell'antica religione hanno anche un simbolismo storico.

In effetti la storia della diffusione del diritto romano nell'antica Germania ci insegna che in una sola regione l'antico diritto non poté essere eliminato totalmente: la Frisia.

Lo storico K. F. Heichorn ha scritto a questo proposito: - In Frisia si può constatare l'esistenza di basi giuridiche essenzialmente differenti da quelle in vigore nel resto della Germania. I principi di sovranità romana non sono penetrati ovunque.
Tra i Frisoni sfuggiti a questa sovranità, l'antica costituzione fondata sulle comunità popolari, rimase in vigore per tutto il periodo che va dall'888 al 1272.
Queste comunità popolari formavano sette province o distretti marittimi...che subirono dei danni considerevoli e numerosi attacchi per aver voluto salvaguardare la loro libertà. -

I sette nani di Biancaneve potrebbero dunque simboleggiare i sette distretti della Frisia in cui vigeva l'antico codice delle leggi. E' naturale che la principessa cercasse rifugio presso di loro per sfuggire alle persecuzioni della nuova regina che rappresenta allo stesso tempo sia il cristianesimo che il diritto romano.

Spingendo "il sogno" sino alla fine, l'anima popolare rimasta profondamente pagana, attraverso il mito, crea il ritorno illusorio all'antico diritto e all'antica religione. Il principe che libera Biancaneve dal suo sarcofago di vetro (o di ghiaccio) rappresenta il giovane dio della rinascita, allo stesso tempo dio solare e sole (l'amante della Dea Madre) che risveglia una primavera fuori stagione in cui nulla muore, riflesso della bellezza dei giorni passati.

Il simbolismo del racconto è molto simile a quello della Bella Addormentata. Il principe azzurro è il detentore e lo strumento del potere legittimo incarnato da Biancaneve (perché è la regina che detiene in realtà il potere) a imitazione del mito celtico del Ritorno del Re...perché se il re rappresenta il potere temporale politico, il vero potere "mitico" è detenuto dalla regina, strumento sulla terra della volontà divina (e più anticamente della Dea Madre)".

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